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Info Mercato
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Er core de Roma abita qui, a Testaccio. Un quartiere che è storia, addirittura leggenda, e fede calcistica. La squadra? Sarebbe impossibile non capirlo anche per chi arriva la prima volta. Gli intonaci dei palazzi, le strade, i portoni, tutto è giallorosso. - Nun ce toccate ’a Roma - grida con orgoglio il popolo testaccino che nel mitico stadio sotto al Monte dei Cocci ha visto nascere la propria amata creatura. E un’altra storica istituzione di Testaccio, il mercato rionale, che da Luglio 2012 ha una nuova casa vicino al vecchio Stadio dove Fulvio Bernardini faceva entusiasmare la gente romanista; una struttura moderna di ferro e vetro, costruita fra via Galvani e via Franklin sopra i resti dell’antichissimo mercato in cui nell’Antica Roma sorgevano i grandi magazzini, ospita i 120 banchi ed è illuminata anche di notte.
Banchi che invece, nella precedente sede coperta di piazza Testaccio, erano illuminati la mattina dai neon. Ed è proprio del vecchio mercato, quello coperto, che vogliamo ripercorrere le tracce dove tra cosci d’abbacchio e carciofi, pesce spada e puntarelle, richiami dall’accento inconfondibile e battute dall’umorismo bonario veniva a galla la romanità verace.
La ricetta per resistere alla concorrenza degli ipermercati e alla spinta dei cambiamenti è quella di accettare nuove modalità commerciali pur mantenendo questa imprescindibile identità.
Mauro Sartor, presidente dell'allora mercato e macellaio principe, ne è pienamente convinto sottolineando il ruolo sociale del mercato quale calmiere dei prezzi e fonte di risparmio per le famiglie.
- Da noi viene anche la pensionata… - dice e aggiunge - quando entro nei supermercati, guardo i prezzi e li confronto con i nostri. A parte qualche “specchietto per le allodole”, sono sempre più alti. Al supermercato prendi ‘l carrello e… chi te guarda, qui c’è
‘l saluto e poi… tutto il resto… -
Nelle parole si sente l’amore per l’istituzione nata quando Testaccio sorse nel ’21, scorporato dal quartiere Ripa.
- Una volta c’era un giardino - dice - e il mercato si svolgeva nel piazzale. Nel ’50 è stato coperto. I banchi di legno hanno lasciato il posto a quelli di ferro. - La qualità dei prodotti però è rimasta intatta con eccellenze nostrane o dal sapore esotico. Frutta e verdura freschissime, prevalentemente della campagna romana, messe in bella vista al centro del mercato da Gigi Massaro veterano dei prodotti degli orti, la carne di tutti i tipi compresa quella di cavallo e poi il pesce. Pesce che a Testaccio “sa de cinema”. Chi cerca spigole, pesce spada, tranci di tonno, alici e baccalà trova fianco a fianco due banchi che spiegano il perché. Da un lato il cugino di Marcello Mastroianni, suggestiva una foto che ritrae i due abbracciati e sorridenti, dall’altro Rosa Trinca, mamma dell’attrice Jasmine Trinca protagonista del film “Romanzo Criminale”.
E poi Testaccio e le scarpe, un binomio vincente. I banchi offrono una vasta scelta di calzature, soprattutto da donna, a prezzi vantaggiosi e anche qualche “chicca”, perché da “Cesare” trovi scarpe di marca e le paghi la metà. Il segreto? Va direttamente nelle aziende più rinomate e riesce ad accaparrarsi gli stock invenduti. - Il sabato, giorno di arrivo della merce, a comprà le scarpe da Cesare ce vie’ tutta Roma - dice Mauro Sartor.
La domenica il meritato riposo con un pizzico di nostalgia per chi passa e non sente la consueta “caciara”. Quindi si ricomincia. Il lunedì ognuno al proprio posto, per scambiare battute, sfottò e opinioni, e allora si avverte un umore diffuso, il risultato della “magica” a farla da padrone.
Questa è il mercato coperto di piazza Testaccio...oggi, invece, il Nuovo mercato Testaccio è un'altra storia!